Negli anni sessanta la subacquea, dietro la spinta di personaggi come Jacques-Yves Cousteau e dei suoi documentari, così come di film tipo "007 Thunderball", cominciava ad interessare strati sempre più importanti di appassionati amatoriali, dopo decenni in cui il campo di sviluppo era stato solo scientifico, cantieristico e militare.
Ovviamente in quel periodo l'interesse dei subacquei era principalmente concentrato sulla pesca e sulla ricerca di reperti, anche se proprio personaggi come Cousteau avanzavano già teorie ecologiche e conservative piuttosto che predatorie.
In questo contesto di grande entusiasmo, interesse e libertà, nel 1966 i fratelli Bari aprivano a Torino una delle prime attività commerciali nel settore delle attrezzature subacquee sportive.
Pochi anni dopo, nel 1969 con alcuni appassionati amici fondavano il Circolo Barisub, con l'intento di favorire la diffusione di questo sport, di addestrare nuovi subacquei e di organizzare immersioni.
All'epoca non esistevano quelli che oggi chiamiamo "diving center", i sub partivano in comitiva o in gruppetti dalla città con tutta la loro attrezzatura al seguito, bombole comprese, e se possibile si immergevano direttamente da terra, altrimenti si appoggiavano su barcaioli che mettevano a disposizione prevalentemente piccole barche da pesca che certamente non disponevano di grandi comodità e supporti tecnici.
Il grande successo ottenuto da questa attività, l'evoluzione tecnologica delle attrezzature, l'approfondimento delle conoscenze fisiologiche e lo sviluppo della didattica portarono già negli anni sessanta alla costituzioni di associazioni e federazioni nel settore, Cousteau fu padrino della nascita della CMAS, in America nacquero la NAUI e la PADI e un po' in tutto il mondo la subacquea si appoggiò a strutture federali per garantire l'opportuno addestramento dei neofiti.
In Italia la prima Federazione sportiva ad occuparsi di subacquea fu la FIPS, che raggruppava i pescatori sportivi. Il circolo Barisub iniziò la propria attività didattica proprio su questi standard, ma ben presto apparve evidente che fra pescatori con la canna e subacquei gli interessi spesso divergevano, e cominciarono a nascere federazioni dedicate esclusivamente all'attività subacquea. Una delle prime fu la FIAS nata da una costola della FIPS anche per l'interesse di personaggi torinesi come il nostro fondatore Gianni Bari. Ovviamente il circolo abbracciò subito la neonata federazione.
Negli anni settanta alcuni circoli e società subacquee di Torino si consociarono al fine di migliorare le funzionalità di attività che stavano prendendo sempre più i connotati di strutture didattiche. Si ottenne così la concessione delle serate alla piscina comunale (come veniva chiamata allora) e della disponibilità dei locali dismessi al piano interrato. I soci di diversi circoli dedicarono il loro tempo e impegno a restaurare e riorganizzare i locali che furono poi concessi come sedi dei circoli stessi. Erano locali veramente fantastici per l'epoca, c'era il ristorante, le sale per le lezioni, un'ampia sala riunioni e perfino una palestra, nonché un acquario e una biblioteca.
Il Circolo Barisub disponeva della serata del lunedì per l'utilizzo della piscina e del giovedì per l'utilizzo della sede, il ristorante invece era sempre aperto e disponibile per tutti. Dopo la piscina era abitudine normale ritrovarsi al ristorante per mangiare un boccone e fare "due" chiacchiere (bei tempi! ndr).
All'inizio degli anni ottanta la legge Evangelisti mise un po' di paletti a un settore privo di regole, fu proibita la pesca con le bombole e la raccolta di reperti archeologici e non. Questo ovviamente provocò non poco subbuglio in un mondo di pescatori, ma paradossalmente (o no?) allargò enormemente la platea degli aspiranti sub.
Fra gli anni ottanta e novanta il circolo Barisub disponeva di due, talvolta tre piscine, la Sospello e in seguito la Parri, la didattica era concentrata sul corso ARA, durava 6 mesi e prevedeva settimane e settimane di allenamento e preparazione all'acquaticità prima di indossare le agognate bombole. Il libro di testo era unico, pesantissimo ma indimenticabile "Sub si diventa".
In alcuni anni si gestivano oltre sessanta allievi. I corsi di specializzazione erano principalmente il corso Salvamento e ARO (autorespiratori a ossigeno) antesignani degli attuali rebreather. Il corso estensione era praticamente riservato agli aspiranti istruttori ed era svolto dalla Federazione.
Ma all'inizio degli anni 90 le cose cominciarono a cambiare, al Barisub si parlava già di Biologia marina, di fotosub, di corsi per ragazzini i minisub. Insomma il nostro circolo stava anticipando i tempi, di lì a poco infatti la Federazione avrebbe cominciato a gestire vari corsi di specializzazione anche sull'impulso delle federazioni commerciali che ne avevano già compreso l'importanza specie per la fidelizzazione degli allievi.
Tuttavia proprio l'attività di queste federazioni avrebbe dato una svolta epocale alla subacquea amatoriale. Infatti si cominciarono a organizzare nelle località marinare i primi centri per immersioni, dotati di imbarcazioni, centrali di ricarica e vari servizi tecnici. Questa fu sicuramente un'ottima evoluzione, che permise una migliore fruizione delle attività subacquee, ma inevitabilmente, insieme allo sviluppo del turismo subacqueo (Mar Rosso, Maldive ecc.), portò alla concorrenza di questi centri nella formazione e rilascio dei brevetti sub.
Ma c'era una grossa differenza, che vale tuttora, le organizzazioni commerciali si preoccupavano di formare sub in grado di effettuare immersioni "accompagnate", le federazioni amatoriali e i loro circoli invece si preoccupavano di formare subacquei autonomi e in grado di gestirsi in tutta sicurezza senza bisogno di guide.
Comunque gli anni novanta furono per il Barisub un periodo estremamente positivo, l'attività del circolo si evolveva nel senso delle nuove direttive sulla sicurezza, sulla differenziazione delle attività, sulla preparazione degli allievi, sulla formazione di un gruppo nutrito di istruttori alcuni dei quali compongono tuttora lo staff.
Il culmine di questa attività fu raggiunto nel 99 con i festeggiamenti del trentennale. Grazie all'impegno, alla fantasia, alla professionalità dei dirigenti, alcuni dei quali purtroppo ci hanno già lasciato e pensiamo a Gianni e Patrizia, si riuscì ad organizzare un evento quasi eccezionale con la partecipazione di personaggi della subacquea come Pellizzari o i responsabili delle principali case italiane di attrezzature. Insomma un vero successo.
Quello che comunque non è mai cambiato, anche grazie alle nuove leve di istruttori e dirigenti è la passione per il nostro sport, la serietà ed il rispetto della sicurezza nella didattica, la volontà di soddisfare le esigenze dei nostri soci. Tutto ciò permette ancora oggi al Circolo Barisub di continuare la sua attività e di essere un punto di riferimento della subacquea torinese.